HAI BISOGNO DI NOI? APRI UN TICKET!
SPEDIZIONE GRATUITA SU TUTTI GLI ORDINI
SPEDIZIONE GRATUITA SU TUTTI GLI ORDINI
Accedi al mio account
Apri un ticket
Chiamaci ora
Il servizio clienti è attivo dal Lunedì al Venerdì, dalle ore 9.00 alle ore 17.30. In caso di linee occupate, vi suggeriamo di aprire un ticket e vi richiameremo nel più breve tempo possibile.

19/06/24

Bagno in resina: pro e contro, costi e idee stupende

Bagno in resina con vasca - Parama

Tra i materiali che si sono fatti spazio anche per l’architettura d’interni delle case, c’è la resina. Versatile, resistente agli urti e a prova di abrasioni, è un jolly per pavimenti ma anche per rivestimenti. E ha il vantaggio di aderire davvero a tutto, evitando quindi demolizioni di superfici già presenti.

Da qui l’idea – sempre più gettonata – di realizzare il bagno in resina: questo materiale termoindurente presenta infatti delle caratteristiche peculiari che lo rendono adatto a questa stanza.

Scopriamo insieme in quali casi utilizzarla è un successo, quando invece sarebbe meglio evitare, qual è la sua durata nel corso del tempo e altre informazioni da considerare, prima di mettere in opera un’idea di questo tipo.

Pro di un bagno in resina

Se si desidera creare assoluta uniformità e apprezzare l’aspetto liscio e vellutato del bagno, la resina è senza ombra di dubbio la scelta migliore che si possa fare. La continuità della materia e del colore, senza alcuno stacco e senza fughe, permette di realizzare pavimento e rivestimento identici, monocromatici, setosi e quindi perfettamente omogenei.

La plasticità della resina permette di poter ottenere un risultato analogo persino in presenza di nicchie, rientranze, scalini, angoli e “ostacoli” di varia natura. Basti pensare a quanti ritagli di piastrelle o mosaici ci vorrebbero per risolvere queste situazioni, senza neppure avere la certezza del finish impeccabile che ovviamente ci si augura. E poi, la scelta cromatica è sempre più ampia, con la possibilità di personalizzazione che si desidera.

Naturalmente si può giocare anche con più di una tonalità, andando a movimentare pareti, solaio e pavimento con giochi ottici capaci di allargare lo spazio, illuminare l’ambiente, slanciare i profili ecc…

Può essere utilizzata anche sugli oggetti: per esempio, la si può applicare sul lavabo o sul piatto doccia, così da regalare continuità alla stanza.

Dal punto di vista della praticità, la resina si rivela di semplice manutenzione e pulizia, poiché - se ben applicata – resta del tutto liscia, quindi basterà acqua e un comune detergente neutro per pulirla. Tuttavia, può essere stesa anche con tecniche differenti, per attribuirle maggiore matericità: dipenderà dal progetto e dell’effetto finale desiderato.

Il vantaggio maggiore è che stiamo parlando di un materiale non poroso e idrorepellente, molto resistente e soprattutto perfetto anche per quelle situazioni in cui non è possibile creare molto spessore, ad esempio quando non si può smontare il pavimento sottostante: lo strato necessario è davvero sottilissimo, dai 3 ai 5 millimetri al massimo.

Infine, per via della sua capacità di non graffiarsi e deteriorarsi, dura anche oltre 30 anni, come fosse nuovo.

I contro dell’utilizzo della resina in bagno

Sembrerebbe quindi il materiale perfetto; però – come per tutto – esistono anche degli aspetti di cui tener conto che potrebbero suggerire che la resina non è la soluzione ottimale per il nostro bagno. Anzitutto, bisogna affidarsi a professionisti davvero qualificati e di grande esperienza perché di fatto non ci sono margini di errore.

Inoltre occorre considerare una finestra temporale ampia per la realizzazione, poiché questo materiale si potrebbe graffiare irrimediabilmente subito dopo la posa, quindi tra la preparazione del fondo, l’applicazione e la perfetta asciugatura bisognerà considerare non meno di 7/10 giorni, anche per stanze piccole.

La prima stesura ha infatti bisogno di 6 ore per asciugare, mentre la seconda di una settimana intera. Quindi c’è da prevedere che operai e tecnici non debbano accedere alla superficie: sono proprio i lavori di cantiere a poter compromettere la resa finale, quindi massima attenzione e pazienza.

Rispetto all’utilizzo in bagno, come già detto viene pulita con semplici detergenti neutri; tollera bene anche gli sgrassatori ma invece bisogna evitare gli anticalcare o prodotti acidi e aggressivi.

Sappiamo bene che queste soluzioni spesso vengono adoperate proprio in bagno, quindi bisognerà prestare la massima attenzione per evitare che la superficie venga erosa.

Infine, se si è a conoscenza del fatto che nel proprio comune l’acqua è calcarea, probabilmente si dovrebbe optare per una scelta differente, proprio perché la resina si macchierebbe facilmente e non potrebbe essere trattata come per esempio l’acciaio, la ceramica, il gres ecc…

3 idee per bagni in resina colorati

Per chi è in cerca di esempi e idee di stanze da bagno realizzate quasi del tutto usando questo materiale così versatile, abbiamo selezionato 3 scenari-tipo, in modo da dimostrare l'alto grado di personalizzazione e di effetto visivo differente.

Qui in basso, questo primo bagno in resina gioca sui toni neutri di un beige caldo, per rendere più confortevole un ambiente ristretto. Non a caso, per ottimizzare gli spazi, si è scelto di utilizzare sanitari e arredi sollevati da terra. Pur restando nella semplicità, si è scelto di puntare su due tipi di lavorazione di resina differenti, restando su un liscio assoluto con il pavimento ma riuscendo a dar forma alla materia sulle pareti. Decisamente d’effetto!

Idee per bagno in resina - Parama

Proseguendo, ecco una seconda proposta dai toni più freddi e quasi di stampo industrial. In questo caso, si è lavorato su pavimento e doccia: quest’ultima sfrutta la resina total white per rivestire un vecchio piattodoccia in ceramica, a seguito di una ristrutturazione del resto del bagno.

Qui ---> Idee per rinnovare il bagno

Idee bagno con rivestimento in resina - Parama

Per finire, l’ultimo esempio è costituito da un bagno realizzato con classiche piastrelle in gres al muro, ad eccezione della parete retrostante il gabinetto. Qui si è deciso di utilizzare la resina, così come per il pavimento. I toni del bianco alleggeriscono l’ambiente, lo rendono molto luminoso e l’effetto globale sembra quasi evocare una stanza “intagliata” nel marmo, con screzi differenti per movimentare l’effetto ottico visivo finale.

Soluzioni per bagno con rivestimenti in resina - Parama

PS: le immagini utilizzate all’interno di questo articolo sono dei render creati per chi stesse cercando ispirazione per realizzare un bagno in resina.

Quanto costa il rivestimento in resina

Parlare di prezzi in maniera così generica è difficile, anche perché dobbiamo specificare che non esiste solo un unico tipo di resina ma ce ne sono diverse, in base all’effetto finale desiderato; vengono commercializzate infatti:

  • la resina epossidica;
  • la resina acrilica;
  • la resina cementizia.

La scelta dipenderà da quale resa estetica si cercherà e quindi dal progetto messo a punto da architetto e/o interior designer.

Volendo dare un riferimento di massima, possiamo affermare che un progetto semplice e basic potrebbe costare non meno di 130/150 euro al metro quadrato, comprensivo di manodopera specializzata.

I costi possono aumentare ulteriormente se si volessero alternare anche altri materiali, come ad esempio lo smalto, il cemento, dei mosaici o - ancora - piastrelle di formato piccolo.

In conclusione, tutto dipende dal progetto su carta ma in generale il prezzo finale di un lavoro del genere è di fascia medio-alta.